Il principio di volontarietà
Il principio del volontariato è il cardine su cui ruotano tutti gli altri principi e le società nazionali stesse. Gli individui che entrano in Croce Rossa decidono di offrire le proprie risorse (tempo, competenze specifiche, volontà, impegno) per aiutare il prossimo, attraverso i servizi che Croce Rossa e Mezzaluna Rossa offrono alla comunità.
L’origine di questo principio nasce ne campi di battaglia, in cui Dunant concepì l’idea di società di soccorso composte da “volontari coscienziosi, devoti e qualificati”. All’epoca delle grandi battaglie questi volontari vennero equiparati, per esigenze di protezione, ai membri del servizio sanitario militare: se autorizzati, godevano della stessa protezione riservata ai membri dell’esercito stesso.
Ora il contesto geo-politico è cambiato, ma i volontari continuano a prestare la propria opera in caso di catastrofi naturali, calamità, ma anche nella vita quotidiana, dove svolgono molteplici servizi sia sociali sia assistenziali.
L’importanza di questo principio si può chiarire attraverso 3 fattori principali:
La dimensione umana del volontariato: è grazie ai volontari e alla loro disponibilità che il movimento ha potuto perseguire il principio di Umanità. E per quanto possano essere sviluppate e competenti le organizzazioni sanitarie, ci saranno sempre delle sofferenze che non verranno ascoltate. Solo i volontari, che conoscono la situazione locale, possono individuarle ed accoglierle. Inoltre spesso il volontario di CR e MR ispira più fiducia alle persone che essi aiutano, perché il loro gesto disinteressato acquisisce una dimensione spiccatamente umana. Non apprezzare il valore del volontario significherebbe perdere una fonte di motivazione, di ascolto e di iniziativa, eliminando la possibilità di ascoltare i bisogni ed adoperarsi per soddisfarli.
Volontariato come garanzia dell’Indipendenza delle SN: non esiste modo migliore per sottrarsi alle pressioni subite se non facendo tesoro dei volontari, che prestano il loro servizio libero e disinteressato. Specialmente in caso di guerre o conflitti interni, è indispensabile conservare l’indipendenza delle SN per conquistare la fiducia di tutti e avere così la possibilità di accedere a TUTTE le vittime. Questo è permesso dalla partecipazione di volontari di ogni orizzonte religioso, politico e sociale.
Volontariato come fonte di risparmio: La mancanza di mezzi potrebbe relegare molte sofferenze ad uno stato di disinteresse, mentre il servizio prestato dai volontari permette di compiere gesti di altissimo valore, che non potrebbero essere coperti altrimenti né dalle SN né dallo Stato.
Nelle situazioni di conflitto armato ad esempio i volontari sono una risorsa imprescindibile, e possono diventare ausiliari dei servizi sanitari ufficiali: alcune SN, assorbite da compiti più urgenti, purtroppo non si dedicano alla preparazione dei volontari in vista di possibili conflitti, in collaborazione con le autorità civili e militari. Oppure esistono Stati con servizi sanitari molto competenti e sviluppati che non credono di aver bisogno dei volontari. Ma è stato dimostrato che quelle SN che si erano previdentemente organizzate sono riuscite a svolgere interventi straordinari, e non bisognerebbe mai essere troppo fiduciosi rispetto la capacità di un sistema sanitario di soddisfare TUTTI i bisogni della popolazione.
Attualmente il volontariato nel Movimento sta attraversando un profondo momento di crisi, sia per la difficoltà di reclutare nuove persone, sia per mantenerne la motivazione.L’impegno umanitario dei giovani rappresenta di sicuro una speranza di rinnovamento, ma questo principio lascia tuttora aperte alcune sfide: la concorrenza tra le varie organizzazioni (umanitarie, sportive, culturali…) è sempre più accanita, e CR e MR hanno dei punti di forza che potrebbero, a prima vista, coincidere con degli handicap (la struttura può essere percepita come eccessivamente burocratica e sono governate da principi che non sono sempre facili da capire ed accettare). Il movimento stesso deve prestare attenzione ai giovani, fare leva sul loro entusiasmo e le loro energie per costruire una società più pacifica e solidale. Dovrebbero essere parte attiva nella vita delle SN, partecipare alle decisioni e trarre linfa dall’esperienza dei più anziani, orientando le loro aspirazioni.
Per riuscire a motivare i proprio volontari occorre perciò affidare compiti che corrispondano alle loro capacità, informandoli preventivamente sui loro doveri e i loro diritti, offrendo un ambiente di lavoro stimolante. Un volontario soddisfatto e appagato, anche se terminerà la propria collaborazione col Movimento, sarà la migliore dimostrazione dei valori di CR e MR.
Lo spirito di condivisione e di servizio -che fa compere gesti concreti per alleviare le sofferenze le violenze, le malattie- trova nell’applicazione alle attività del movimento una valenza universale.
P.d.M.
Quanto sopra non è da considerarsi una descrizione ufficiale del principio di Volontarietà ma una libera interpretazione dei volontari del CP Padova, ispirata dai testi ufficiali di Croce Rossa.